Paradiso Canto XXVI

Paradiso 26

Io dissi: «Al suo piacere e tosto e tardo
vegna remedio a li occhi, che fuor porte
quand’ ella entrò col foco ond’ io sempr’ardo.

vv. 13-15

Nell’ottavo Cielo, Dante, in uno stato di momentanea cecità, abbacinato dalla luce di San Giovanni, viene interrogato dall’Apostolo sulla carità. Dio è principio e fine del suo amore, risponde il Poeta. Infatti l’uomo è portato naturalmente ad amare ciò che è buono e il suo amore è tanto più grande quanto più è perfetto il bene verso il quale è diretto. Dio è il bene supremo, dunque a Lui è dovuto ogni amore. Queste sono le conclusioni della filosofia di Aristotele e il comandamento impartito dalla Bibbia. Rispondendo ad un’altra domanda, il Poeta dichiara che la sua carità trova alimento anche da altre fonti: dall’esistenza del mondo e delle creature, dal sacrificio di Cristo, dalla speranza della beatitudine eterna. Legato all’amore verso Dio è l’amore verso le creature. Mentre tutti i beati intonano un inno di lode a Dio, Dante riacquista la vista e si accorge che accanto a San Pietro, San Giacomo e San Giovanni è comparso un quarto personaggio. Beatrice gli rivela che è Adamo. Il padre antico risponde a quattro quesiti; quanto tempo è trascorso dalla creazione dell’uomo, per quanto tempo egli è rimasto nel paradiso terrestre, quale è stata la natura del peccato originale, quale la lingua usata dal primo uomo. Adamo spiega che il peccato originale non fu l’aver mangiato per gola il frutto proibito, bensì il non aver voluto attenersi ai divieti divini. Egli è rimasto nel Limbo 4302 anni ed è vissuto sulla Terra per 930 anni, quindi dalla sua cacciata dall’Eden sono trascorsi 6498 anni. La lingua da lui parlata era già scomparsa quando gli uomini iniziarono a costruire la Torre di Babele, in quanto il linguaggio è opera dell’intelletto umano ed è mutevole nel tempo. Prima che Adamo scendesse nel Limbo, spiega, il nome di Dio era ‘I’, mentre in seguito fu detto ‘El’. Adamo conclude dicendo che egli rimase nel Paradiso Terrestre 7 ore in tutto.

Questo Canto è stato adottato da Gioielleria Lugaresi

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