Inferno Canto VII

Inferno canto 7

Poi si rivolse a quella ‘nfiata labbia,
e disse: «Taci, maledetto lupo!
consuma dentro te con la tua rabbia.

vv. 7-9

Nel IV Cerchio Pluto, il demone che Dante chiama “maledetto lupo”, grida rabbiosamente ma Virgilio rassicura Dante. Si rivolge poi a Pluto ricordandogli la sconfitta subita da Lucifero ad opera dell’arcangelo Michele. A questo punto Pluto cade a terra prostrato e i due poeti possono proseguire. Dante vede moltissimi dannati e maledice il peccato. Due schiere trasportano massi in direzioni opposte imprecando e quando si incontrano si insultano. Sono coloro che non hanno usato il proprio denaro con oculatezza spiega Virgilio, i prodighi e gli avari, tra cui molti ecclesiastici. Dante crede di poterne riconoscerne qualcuno ma Virgilio lo smentisce, loro non hanno più il volto. Virgilio dice poi che il giorno del giudizio gli avari si alzeranno con i pugni chiusi mentre i prodighi con i capelli tagliati. Afferma poi che neanche tutto l’oro del mondo può fermare una sola anima da questa giostra infernale. Dante chiede cos’è la ricchezza terrena e Virgilio, che prova pena per l’ignoranza degli uomini, afferma che Dio affida i beni materiali alla fortuna. Molti la insultano quando dovrebbero lodarla. Si fa tardi e insieme scendono nel V Cerchio dove ci sono gli  iracondi nella palude Stigia, dove sono imprigionati, picchiandosi e lamentandosi. Insieme giungono ai piedi di una torre.

Questo Canto è stato adottato da CNA Ravenna

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Lettura del Canto

Il Canto viene letto da Edoardo Donà