Qui vince la memoria mia lo ‘ngegno;
ché quella croce lampeggiava Cristo,
sì ch’io non so trovare essempro degno;
vv. 103-105
Nel Cielo del Sole, il quarto, Beatrice chiede agli spiriti Sapienti di risolvere un dubbio che si sta formando alla mente di Dante, riguardo alla luminosità dei beati dopo la risurrezione della carne. Risponde Salomone, affermando che essi conserveranno la luce che li fascia ora e che i loro occhi corporei saranno resi capaci di sopportare quello splendore. Intorno alle due corone ne appare una terza, così luminosa da abbagliare la vista di Dante. Quando risolleva gli occhi, che aveva dovuto abbassare di fronte a quel fulgore, si accorge di essere giunto nel quinto Cielo, quello di Marte, illuminato da una luce rosseggiante. In questo Cerchio, gli spiriti di coloro che hanno combattuto per la fede sono disposti su due liste luminose. Le due strisce sono perpendicolari come i bracci di una croce, mentre le luci che le percorrono sono simili alle stelle più o meno luminose di cui è costellata la Via Lattea. Dante non saprebbe descrivere quella croce, perché in essa è come se lampeggiasse Cristo. Dalla croce esce un canto armonioso. Dante è in grado di percepire la dolcezza della melodia, ma non il significato completo dell’inno. Tuttavia le uniche parole che giungono al suo orecchio, “Resurgi” e “Vinci”, indicano il valore liturgico del canto innalzato dagli spiriti combattenti, che esaltano Cristo come trionfatore sulla morte e sul peccato. La bellezza del canto è indicibile rapisce Dante in estasi e si scusa poiché antepone quello spettacolo alla bellezza indicibile degli occhi di Beatrice. Il Poeta sottolinea comunque che non ha ancora guardato gli occhi di Beatrice da quando è asceso al Cielo di Marte e poiché essi si fanno più belli man mano che si sale non si può escludere che il loro splendore sia superiore a quello del Cielo stesso.
A Sant’Apollinare in Classe, nell’abside, il mosaico della grande Croce gemmata mostra al centro l’immagine di Cristo, che la luce, sui meravigliosi mosaici, fa lampeggiare. È questa un’altra ispirazione ben riconosciuta dei mosaici ravennati alla Poesia di Dante, che nel Paradiso trasse certamente suggestioni dalle bellezze trascendenti dei mosaici della Città.
Questo Canto è stato adottato da MRV Costruzioni Edili
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Risorse Disponibili
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- Testo integrale del Canto
- Racconto del Canto per bambini dai 5 ai 100 anni
Lettura del Canto
Il Canto viene letto da Spazio A