Sotto così bel ciel com’io diviso,
ventiquattro seniori, a due a due,
coronati venien di fiordaliso.
vv. 82-84
Nel Paradiso Terrestre Matelda si muove lungo la riva del Letè e Dante la segue, rimanendo sull’altra sponda. La divina foresta è illuminata improvvisamente da un forte lampo che diventa sempre più luminoso, mentre si diffonde una dolce melodia. Il Poeta invoca il soccorso delle Muse, in modo particolare di Urania, per poter narrare in versi quanto i suoi occhi vedono e si accinge a descrivere la mistica processione che gli appare, in cui ogni figura riveste un valore allegorico, perché viene presentata in sintesi la storia della Chiesa. Sulla sponda opposta del fiume appaiono sette candelabri che si muovono lentamente, lasciandosi dietro sette strisce luminose. Seguono ventiquattro seniori vestiti di bianco, con in capo una corona di gigli. Essi cantano un inno alla grandezza della Vergine. Sono seguiti da quattro animali, coronati di fronde verdi, ciascuno con sei ali cosparse di occhi. Tra i quattro animali vi è un carro trionfale, tirato da un grifone, il cui corpo ha testa e ali di aquila e le restanti membra da leone. Le ali si innalzano verso il cielo. Il carro ha alla sua destra tre donne che avanzano danzando: la prima è rossa, la seconda verde, la terza bianca. Alla sinistra ci sono altre quattro figure femminili danzanti, vestite di un abito rosso. Seguono due vecchi pieni di dignità: l’aspetto di uno è quello di un medico, mentre l’altro tiene in mano una spada. Dopo di loro avanzano quattro figure che precedono un vecchio, solo e immerso nel sonno. Questi ultimi sette personaggi sono tutti vestiti di bianco e coronati di una ghirlanda di rose e fiori rossi. Quando il carro giunge di fronte a Dante, si ode un tuono e tutta la processione si ferma.
In Sant’Apollinare Nuovo, sulle pareti della chiesa ci sono i mosaici, uno di fronte all’altro, che rappresentano le processioni dei Martiri e delle Vergini. Si è letta questa iconografia, bella e potente, come ispiratrice della processione dei ventiquattro signori vestiti di bianco, che incedono a due a due, coronati di fiordaliso, nel corteo del Grifone, in cui Dante incontrerà Beatrice (che lo sgriderà).
Questo Canto è stato adottato da Dr. Carlo Simoncelli e Dr.ssa Flavia Valmorra
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Risorse Disponibili
- Collocazione del Canto nella cosmologia Dantesca
- Testo integrale del Canto
- Racconto del Canto per bambini dai 5 ai 100 anni
Lettura del Canto
Il Canto viene letto da Spazio A