Paradiso Canto XXIV

Paradiso 24

Quest’è ‘l principio, quest’è la favilla
che si dilata in fiamma poi vivace,
e come stella in cielo in me scintilla».

vv. 145-147

Alle anime che hanno accompagnato l’apparizione di Cristo nel Cielo delle stelle fisse, l’ottavo, Beatrice chiede di rivelare a Dante una parte della sapienza divina che esse possiedono. Poiché uno dei beati, San Pietro, è uscito dalla sua schiera per farsi incontro ai due pellegrini, Beatrice lo prega di interrogare Dante intorno alla prima delle tre virtù teologali, la fede. Il Poeta inizia il difficile esame davanti al principe degli apostoli rispondendo prima di tutto alla domanda: che cos’è la fede? Dopo aver richiesto alcuni chiarimenti relativi alle risposte ricevute, San Pietro esorta Dante a dichiarare se egli possiede o meno la fede. Ottenuta una risposta affermativa, il Santo interroga il Poeta intorno alle fonti dalle quali deriva la prima virtù teologale. Dopo che, concluso positivamente l’esame, tutti i beati hanno innalzato il canto del ” Te Deum laudamus “, San Pietro chiede a Dante una solenne professione di fede, al termine della quale l’apostolo manifesta la propria soddisfazione circondando per tre volte il Poeta con la sua luce e benedicendolo.

Questo Canto è stato adottato da Antica Trattoria “Al Gallo 1909”

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Risorse Disponibili

Lettura del Canto

Il Canto viene letto da Luigi Marchi

Il Canto viene letto da Andrea Chaves.