perché fino al morir si vegghi e dorma
con quello sposo ch’ogne voto accetta
che caritate a suo piacer conforma.
vv. 100-102
Nel cielo della Luna, il primo Cielo, appaiono i primi beati. I loro volti sono così tenui e indistinti, che Dante ritiene di trovarsi di fronte ad immagini riflesse. Sono gli Spiriti difettivi, cioè coloro che non adempirono ai voti pronunciati. Queste anime godono del grado di beatitudine più basso e occupano il Cielo più vicino alla Terra. Il Poeta si rivolge a uno Spirito beato e chiede di conoscere il suo nome e la condizione in cui si trovano le anime del Cielo della Luna. Risponde l’ombra di Piccarda Donati, sorella di Corso e di Forese. Piccarda spiega che nel Paradiso, pur essendoci diversi gradi di beatitudine, ogni spirito beato è perfettamente felice, poiché la letizia che Dio infonde è proporzionata alla capacità di godere di ciascuna anima. Se i beati del cielo della Luna desiderassero trovarsi in una sfera superiore, questo loro desiderio contrasterebbe con la volontà di Dio, che, a seconda dei meriti di ciascuno, ha assegnato un posto nel Regno dei Cieli. Questo è il principio fondamentale del Paradiso: la beatitudine è volere ciò che Dio stesso vuole. Poi Piccarda accenna brevemente alla propria vita e a come fu costretta da Corso ad abbandonare il chiostro ed a sposarsi. Poi indica un’altra anima che si trova lì, anche ella costretta, come lei, ad abbandonare il chiostro: è Costanza d’Altavilla, moglie di Enrico VI e madre di Federico II. Dopo che Piccarda, cantando “Ave, Maria”, scompare alla sua vista, Dante si volge verso Beatrice, che col suo splendore lo abbaglia. Questo rende Dante più restio a domandare.
Quello che oggi è il Teatro Rasi, luogo degli eventi teatrali collettivi e immersivi legati alla Divina Commedia realizzati dal Teatro delle Albe, fu il Monastero di Santa Chiara. Piccarda Donati narra a Dante che un Cielo più alto ospita santa Chiara d’Assisi, fondatrice dell’Ordine delle Clarisse, che fino alla morte veglieranno e dormiranno con Cristo. La Chiesa e l’attiguo Convento di Santo Stefano in Fundamento furono voluti da Chiara da Polenta. Gli affreschi trecenteschi della Chiesa, della Scuola giottesca di Rimini, staccati e restaurati, sono oggi visibili presso il Museo Nazionale di Ravenna.
Questo Canto è stato adottato da Siderurgica Ravennate
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Risorse Disponibili
- Collocazione del Canto nella cosmologia Dantesca
- Testo integrale del Canto
- Racconto del Canto per bambini dai 5 ai 100 anni
Lettura del Canto
Il Canto viene letto da Andrea Chaves.