Purgatorio Canto XIV

Purgatorio 14

Ov’è ‘l buon Lizio e Arrigo Mainardi?
Pier Traversaro e Guido di Carpigna?
Oh Romagnuoli tornati in bastardi!

vv. 97-99

Nella seconda Cornice, quella degli invidiosi, si svolge il dialogo con le anime di due nobili romagnoli del secolo XIII, Guido del Duca e Rinieri da Calboli. Il primo, notando che Dante è ancora vivo, lo prega di rivelargli la patria e il nome. Il Poeta spiega che la sua città di nascita è situata lungo le rive di un fiume che corre per mezza Toscana, ma tace il suo nome. Guido del Duca pronuncia una dura requisitoria contro gli abitanti delle località percorse dall’Arno, accusandoli di avere abbandonato la virtù e di avere trasformato la valle del fiume in un covo di malizia. L’Arno scorre tra sudici porci (i Casentinesi), più degni di mangiare ghiande che cibo umano, poi trova dei botoli (gli Aretini) che ringhiano più di quanto siano forti. Nel suo basso corso l’Arno trova una fossa dove i cani sono diventati lupi (i Fiorentini), poi scende e trova volpi dedite alla frode (i Pisani).  Per sottolineare la degenerazione dilagante, il romagnolo inizia una fosca predizione intorno al nipote di Rinieri, Fulcieri da Calboli, che tiranneggerà la città di Firenze spargendovi il terrore. Dopo aver confessato il proprio peccato e dopo aver rivolto un rimprovero all’umanità che si lascia traviare dall’invidia, Guido, ricordata la corruzione presente della Romagna, rievoca con rimpianto il tempo passato, nel quale le virtù, il valore e la cortesia guidavano la vita di ciascuno. I due poeti si allontanano quando sentono una voce che dice: «Chiunque mi troverà, mi ucciderà». La voce svanisce e se ne sente un’altra che dice: «Io sono Aglauro, che fui tramutata in pietra». Torna il silenzio e il maestro spiega a Dante che ciò che ha udito è un richiamo che dovrebbe indurre l’uomo a restare nei suoi limiti.

Casa dei Traversari

La Casa, attribuita ai Traversari, è una delle due dimore cittadine con componenti del XIII secolo ancora esistenti (l’altra è la “Casa di Francesca”). Le case dei Traversari furono infatti abbattute al momento del compiersi dell’egemonia dei Polentani in città. Il ricordo di Pier Traversari, evocato da Dante come esempio di passata nobiltà, viene associato a questa casa. Nel Quadrarco di Braccioforte è ancora oggi conservato il sarcofago che fu dell’illustre e nobile concittadino.

Questo Canto è stato adottato da MRV Costruzioni Edili

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Lettura del Canto

Il Canto viene letto da Andrea Chaves